(Sarzana, 1589 – 1669)
Il padre, orefice e argentiere di certa fama formatosi a Roma, avviò Domenico, ancora bambino, alla pratica del disegno. All'età di undici anni si trasferì a Genova, inizialmente, per un breve periodo, nella bottega del Lomi in seguito divenne allievo del Paggi sotto la cui guida studiò fino all'età di sedici anni. Quindi si trasferì a Roma dove, tra gli altri, conobbe e frequentò Orazio Gentileschi tramite il quale divenne amico del marchese genovese Vincenzo Giustiniani che era stato importante committente di Caravaggio.
Tra il 1617 e il 1618 tornò a Genova con l'intenzione però di ritornare presto a Roma; invece si stabilì nel capoluogo Ligure definitivamente. Seguì a questa data, mezzo secolo di fiorente attività Genovese, interrotto soltanto da un beve soggiorno alla corte del Duca di Mantova, nel 1635.
Bibliografia
- Castelnovi Gian Vittorio, La prima metà del Seicento: dall'Ansaldo a Orazio de Ferrari, in La pittura a Genova e in Liguria Vol I, Genova, Sagep, 1998, pag. 127-128